Giornalismo on line – Google avvia una nuova rivoluzione nella selezione dei contenuti on line. Arriva anche in Italia, Panda, il nuovo algoritmo studiato per premiare la qualità dei contenuti e l’autorevolezza delle notizie pubblicate su Internet. Un passaggio obbligato per mettere ordine nella jungla sempre più intricata della Rete e, in particolare, nel mondo del Giornalismo on line e dell’Informazione multimediale.
Le nuove regole sono entrate in vigore dallo scorso 12 agosto 2011 ed alcune testate on line hanno già registrato un forte incremento del proprio ranking e, di conseguenza, un migliore piazzamento sul motore di ricerca di Google e Google News (ancora più importante per questo particolare settore dell’Informazione).
Il sistema alla base di Panda è semplicissimo e persino scontato: i contenuti (le notizie) realizzati in modo professionale sono premiati. Una politica che, almeno sulla carta, dovrebbe agevolare i quotidiani on line, dotati di personale giornalistico, e che, di certo, metterà un pò d’ordine tra le migliaia di siti-fotocopia che si limitano a copiare all’infinito i contenuti al solo scopo di generare un traffico di visitatori da “immolare” all’altare della Pubblicità.
Questo, almeno, sulla carta perché sebbene l’intenzione sia buona, nei fatti si tratta di un algoritmo, una formula matematica che analizza alcuni elementi e li usa come “metro di paragone” per attribuire un punteggio più o meno alto.
Sebbene i segreti, in casa Google, siano ovviamente ben custoditi, è lecito sapere che la scala di valori contiene il numero di “mi piace” di Facebook ed il numero di condivisioni dell’articolo sui social network e che, bontà loro, viene premiata anche la professionalità del redattore (giornalista o blogger) attraverso elementi come la quantità di pubblicazioni, la “autorevolezza” nella rete dell’autore e la “serietà” del Media che le ospita (fa fede il Marchio).
Tuttavia è ovvio anche al più sprovveduto che una notizia che rimbalza sui social network come Facebook non necessariamente è una informazione utile e scritta in modo professionale. Arriviamo a dire l’inosabile: potrebbe persino non essere vera.
Ed ecco che, quindi, appare ancora il limite delle “macchine” nella selezione dei contenuti e “sfugge” la formula magica che consentirebbe all’algoritmo di Panda di discernere tra la burla on line e l’editoriale di Montanelli o di Travaglio.
Il viaggio, verso motori di ricerca evoluti (e probabilmente dotati di una propria Redazione “umana”) è dunque ancora lungo.
Ma fa piacere sapere che il problema è avvertito e che l’unica via di uscita per avere Media prestigiosi su Internet come lo erano sulla Carta Stampata, sulla Radio e sulla TV non passa solamente per il numero di click sulle pagine pubblicate.
La scrematura degli orrori dell’Informazione on line è iniziata e persino un colosso dei grandi numeri come Google se ne è accorto. Il viaggio verso contenuti di qualità sempre maggiore è iniziato e rassicura sapere che l’algoritmo di Larry Page è in continua evoluzione. I bene informati parlano di 500 modifiche in un solo anno con l’obiettivo di fornire ai Lettori un elenco sempre più ristretto e di qualità delle Informazioni.
Chi naviga su Internet per cercare notizie e contenuti ha, mediamente, poco tempo a disposizione e la tendenza degli ultimi anni alla moltiplicazione dei fornitori di contenti – ci rifiutiamo di definirli quotidiani on line – ha creato un ostacolo di cui i Motori di Ricerca si sono accorti.
Quanto questo nuovo algoritmo abbia risolto è facile dirlo: la società tedesca Searchmetrics ha eseguito una ricerca in proposito e segnala che, dopo l’introduzione di Panda, hanno guadagnato visibilità i siti come Youtube, Wikipedia, Facebook, Corriere.it, Ilsole24ore.com e Repubblica.it.
La soluzione al problema appare lontana ma è bello sapere che qualcuno, finalmente se ne è accorto. (andrea carotenuto)